
Rifare un sito web è un momento delicatissimo: un cambio di dominio, di struttura o di URL può trasformarsi in un disastro per il tuo traffico organico di ricerca, con conseguenze a lungo termine sulla tua attività. Se ti è mai capitato di sentire storie di chi ha perso posizionamenti e visite da un giorno all’altro, probabilmente dietro c’è stata una gestione poco attenta della migrazione SEO.
In questo articolo vedremo insieme perché la SEO è così cruciale durante il restyling o la migrazione di un sito, quali sono gli errori più comuni e come intervenire passo dopo passo per evitare crolli di traffico.
Perché rifare il sito è rischioso (senza un approccio SEO)
Il tuo sito esistente ha un suo “peso” online: URL specifici sono posizionati su Google, altri siti ti hanno linkato negli anni, alcune pagine sono state condivise sui social e il tuo brand è stato menzionato su altri luoghi del web.
Quando cambi dominio, struttura delle pagine o semplicemente gli URL, rischi di perdere tutto questo valore se non ti prepari al meglio.
Le principali perdite che puoi subire sono:
- posizionamento su Google e gli altri motori delle singole pagine
- autorevolezza acquisita grazie ai link che da altri siti puntavano al tuo
- traffico organico di ricerca, ossia proveniente da Google e dagli altri motori
- traffico proveniente da vecchi URL presenti su social o altri siti
- buona esperienza utente, per via di un sito infarcito di 404
Con una migrazione disordinata potresti di colpo trovarti a ripartire quasi da zero, vanificando mesi o anni di lavoro.
Che significa “rifare un sito”? I vari casi
Non tutti gli interventi sul tuo sito comportano gli stessi rischi in ottica SEO. Ecco le situazioni più comuni in cui serve la massima attenzione:
- Nuovo sito con cambio di dominio e stessa struttura: ad esempio, passi da https://www.miosito.it a https://www.miositonuovo.it mantenendo la stessa struttura delle pagine.
- Nuovo sito con cambio di dominio e nuova struttura: cambi dominio, e riorganizzi anche l’alberatura del sito e di conseguenza gli URL (ad esempio la categorizzazione dei prodotti o la tipologia e quantità di pagine servizio).
- Nuovo sito con stesso dominio e nuova struttura: rimani su https://www.miosito.it ma modifichi radicalmente la struttura e/o gli URL.
- Nuovo sito con solo cambio di URL, con stessa struttura e dominio: le pagine restano più o meno le stesse, ma cambiano gli slug.
In tutti questi casi, la SEO è cruciale e devi pianificare i reindirizzamenti (redirect 301) e l’eventuale rimozione delle vecchie pagine (che restituiranno codici di stato 404 o 410).
Quando invece non è generalmente necessario intervenire pesantemente:
- se modifichi solo la grafica o i testi, senza cambiare dominio, struttura o URL.
- se crei un sito completamente nuovo su un dominio nuovo dedicato a un’altra attività (in questo scenario, però, verifica bene se non vuoi riutilizzare il dominio precedente).
Gli errori più comuni (e come evitarli)
1. Cancellare del tutto il vecchio sito
Vuoi fare pulizia e ripartire da zero, ma così perderai tutto il traffico che proveniva dalle vecchie URL, ormai irreperibili.
Come evitarlo: prima di mandare offline il vecchio sito, mappa ogni URL e decidi quali pagine andranno reindirizzate e quali eliminate definitivamente.
2. Non impostare alcun redirect
Cambiare dominio o struttura senza reindirizzamenti significa lasciare gli utenti (e Google) in confusione. Ogni link presente in un qualsiasi luogo del web porterà a una pagina inesistente.
Come evitarlo: prevedi sempre un redirect 301 per ogni pagina dal vecchio URL al nuovo, così da conservare il traffico e il valore SEO.
3. Doppio sito e contenuti duplicati
Se importi i vecchi contenuti nel nuovo dominio e lasci comunque online il vecchio sito, avrai due versioni identiche. Google potrebbe privilegiare ancora la versione “storica”, oscurando quella nuova.
Come evitarlo: una volta completata la migrazione, svuota il vecchio dominio e imposta i redirect 301. Non lasciare mai online due copie dello stesso contenuto.
4. “Cartello” di avviso sul vecchio sito
Un messaggio tipo “Questo sito è stato spostato su https://www.miositonuovo.it” non serve a molto: confonde l’utente e i motori di ricerca non trasferiscono alcun valore dal sito vecchi al nuovo.
Come evitarlo: imposta sempre reindirizzamenti 301. Gli utenti non dovranno fare clic su nessun avviso: arriveranno direttamente al nuovo contenuto.
La procedura corretta: i 6 passi fondamentali
1. Annota tutti gli URL e i title del tuo sito attuale
Per iniziare, mappa il tuo sito con uno strumento di crawling (ad esempio Screaming Frog) e/o usando la tua sitemap (https://www.miosito.it/sitemap.xml).
Dovrai annotare:
- tutti gli URL, ossia quelli delle pagine, degli articoli, delle pagine di categoria, delle pagine tag e così via
- il title o titolo SEO di ogni URL, perché è l’elemento SEO più importante per una pagina.
In questo modo, saprai quali contenuti devono essere trasferiti e reindirizzati o viceversa eliminati, valutando anche i title che meritano di essere mantenuti o rivisti.
2. Identifica le pagine più visitate da Google e quelle più linkate
Vai su Google Analytics 4 per analizzare quali URL portano più visite dai motori di ricerca.
Puoi trovare queste informazioni in Coinvolgimento > Pagine di destinazione e se ci riesci aggiungi un filtro con Aggiungi filtro e inserisci queste informazioni:
- Dimensione: Gruppo di canali predefinito della sessione
- Tipo di corrispondenza: contiene
- Valore: Organic Search
Utilizza poi Majestic o un altro strumento SEO che offra anche l’analisi dei backlink per identificare quali URL del tuo sito ricevono link da altri siti.
Riporta entrambi i dati sulla mappatura degli URL fatta in precedenza.
3. Valuta cosa tenere, cosa modificare e cosa eliminare
Analizza ciascun contenuto che hai mappato e organizza il tuo lavoro di potatura (pruning):
- se il contenuto è ancora valido, riportalo tale e quale (o arricchito) nel nuovo sito, impostando poi un redirect 301 dalla pagina del sito vecchio a quella del sito nuovo
- se il contenuto è obsoleto, ma portava traffico o aveva link esterni valuta comunque di tenerlo e modificarlo o di impostare almeno un redirect 301 a un contenuto simile
- se il contenuto è obsoleto, poco visitato e senza link esterni, puoi decidere di eliminarlo, prevedendo poi un redirect 301 alla home in caso di cambio di dominio o un semplice 404 negli altri casi
- se più contenuti sono simili, unificali in un unico articolo/pagina più completo, impostando poi un redirect 301 da ciascuna pagina vecchia alla pagina nuova.
4. Stabilisci la corrispondenza tra vecchio e nuovo
Prendi un foglio Excel o Google Fogli e, per ogni URL del vecchio sito (colonna A), indica l’URL del nuovo sito (colonna B). Ad esempio:
- URL vecchio: https://www.miosito.it/come-fare-la-maglia/
- URL nuovo: https:/www.mionuovosito.it/come-fare-la-maglia/
Se hai deciso di eliminare definitivamente un contenuto, annota che dovrà restituire un 410 o un 404.
Differenza tra errore 404 e 410
- 404: indica che la pagina non è stata trovata, di solito perché rimossa o l’URL è sbagliato.
- 410 (“Gone”): segnala ai motori di ricerca che la pagina non tornerà più online. In genere, Google rimuove più rapidamente dall’indice le pagine che restituiscono un 410.
5. Configura i redirect 301
Il redirect 301 (reindirizzamento permanente) è indispensabile per trasferire traffico e posizionamento dalle vecchie pagine alle nuove.
- Se utilizzi WordPress e hai un hosting Linux, puoi modificare direttamente il file .htaccess o usare un plugin come Redirection.
- Se utilizzi altri CMS, verifica la procedura per impostare correttamente il 301.
6. Aggiorna i tuoi dati in giro per il web
Probabilmente menzioni o link al tuo vecchio sito saranno sparsi tra social, blog e vecchie directory. Non è urgentissimo (i redirect funzionano comunque), ma ti consiglio di chiedere ai siti esterni di aggiornare i link in modo che puntino direttamente alle nuove URL. Così renderai la tua presenza online più coerente ed eviterai passaggi intermedi.
Riassumiamo
Rifare il proprio sito è un’ottima occasione per migliorare l’architettura delle informazioni, aggiornare testi e design e ottimizzare la customer journey.
Ma se non gestisci correttamente l’aspetto SEO, rischi di perdere il patrimonio di traffico e autorevolezza accumulato.
Ecco un riepilogo dei 6 passi fondamentali:
- Annota tutti gli URL e i title del sito vecchio
- Identifica le pagine più visitate (e più linkate)
- Valuta cosa tenere, modificare o eliminare
- Crea una corrispondenza tra vecchio e nuovo (URL-to-URL)
- Configura i redirect 301 (evitando di reindirizzare tutto alla home)
- Aggiorna i tuoi dati in giro per il web
Se gestirai con cura ogni step, potrai rifare il look a l tuo sito senza perdere traffico e fatturato, preservando (e magari addirittura migliorando) il tuo posizionamento sui motori di ricerca.
Buona SEO migrazione 🙂 E se hai bisogno d’aiuto, guarda il nostro servizio specifico, che abbiamo chiamato proprio SEO migrazione.