
In questo articolo vedremo due cruscotti (dashboard) già pronti per analizzare il traffico che riceve il nostro sito web da uno o più Paesi nei cui mercati vogliamo espanderci.
Questo articolo è una traduzione, rivista e ampliata, di quello che ho scritto qualche mese fa per ICEX, un ente pubblico spagnolo che tra le altre cose promuove l’internazionalizzazione delle imprese spagnole.
Lo scenario: un Paese in cui vogliamo espanderci
Supponiamo di voler aumentare le vendite dei nostri prodotti o servizi in un mercato determinato, e più concretamente in un Paese specifico del mondo.
La prima cosa da fare a questo proposito è inventariare i diversi siti web della nostra azienda che vendono tali prodotti e servizi. Per ciascuno dei siti web aziendali, il primo passo consiste nell’analizzare che tipo di traffico riceviamo attualmente dal Paese a cui ci stiamo rivolgendo.
Per semplificare, prendiamo un esempio. Immaginiamo di essere un’azienda spagnola che vende software su misura dedicato agli studi dentistici. Decidiamo di espanderci nel mercato tedesco, perché crediamo, sulla base di alcune valutazioni, che potrebbe essere un buon mercato, pieno di studi dentistici interessati al nostro software.
La nostra azienda ha solo un sito web, con due versioni linguistiche: una in spagnolo e una in inglese. La prima cosa da fare, quindi, è analizzare che tipo di traffico riceve il nostro sito dalla Germania in questo momento. Probabilmente, non avendo una versione in tedesco, riceverà poco traffico, ma poiché l’inglese viene utilizzato anche in quel Paese, vale comunque la pena controllare.
Due strumenti per analizzare il traffico
Possiamo utilizzare due strumenti gratuiti di Google per analizzare il traffico: Google Analytics 4 e Google Search Console.
Google Analytics 4
Google Analytics 4 (GA4) è uno strumento gratuito offerto da Google per raccogliere, analizzare e visualizzare i dati di traffico del nostro sito.
Lanciato nell’ottobre del 2020, è diventato l’unica versione disponibile di Google Analytics a partire da luglio 2023.
GA4 funziona aggiungendo alcune righe di codice JavaScript al nostro sito. Ogni volta che una persona visita una pagina del nostro sito, il codice JavaScript raccoglie informazioni aggregate su queste persone e sul loro comportamento.
Come installarlo: https://support.google.com/analytics/answer/9304153?hl=it
Possiamo dire che GA4 ha due macroaree:
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il frontend per analizzare e visualizzare i dati, e possibilmente condividerli
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il backend per configurare la raccolta e la pulizia dei dati
Nel frontend del sistema, ci sono quattro sezioni principali da esplorare:
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La prima è Home, che offre una panoramica dei dati di traffico degli ultimi 7 giorni, dati recenti degli ultimi 30 minuti e presentazioni visuali dei dati attraverso grafici e tabelle. Inoltre, questa sezione fornisce informazioni dettagliate e consigli generati dall’intelligenza artificiale.
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La seconda sezione è dedicata ai Report ed è fondamentale per l’analisi e la visualizzazione dei dati, nonché per la condivisione di informazioni rilevanti. Qui possiamo ottenere una vista istantanea, monitorare eventi in tempo reale, esaminare come gli utenti sono arrivati al sito, cosa hanno fatto una volta arrivati, se hanno effettuato acquisti e chi sono questi utenti in termini demografici e tecnologici.
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La terza sezione, chiamata Esplora, rappresenta un’opzione avanzata per esaminare i dati in maggior dettaglio. Qui possiamo analizzare i percorsi seguiti dagli utenti prima o dopo una determinata azione e suddividere i visitatori in segmenti in base a caratteristiche o comportamenti comuni definiti dall’utente.
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L’ultima sezione, Pubblicità, si concentra sulle conversioni e offre dati sui percorsi di conversione e sui modelli di attribuzione utilizzati. Questi modelli di attribuzione determinano come GA4 assegna il merito di una conversione a una specifica fonte di traffico.
Passando alla parte di amministrazione del sistema (backend), troviamo:
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Impostazioni account: qui si trovano le informazioni base, come il nome ed è da quanti che si gesticono gli utenti che hanno accesso ai dati.
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Impostazioni proprietà: come sopra, però dedicata alla proprietà che è un’entità contenuta nell’account (per esempio possiamo avere un account per la nostra azienda e diverse proprietà, una per ciascun sito).
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Raccolta e modifica dei dati: consente ad esempio di attivare Google Signals e configurare la raccolta di dati dettagliati sulla posizione e sul dispositivo secondo necessità. Inoltre, è possibile impostare la durata della conservazione dei dati sugli eventi: si consiglia di scegliere 14 mesi come valore predefinito.
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Visualizzazione dei dati: serve in realtà per impostare le conversioni (eventi chiave) e svolgere altre azioni pimportanti. Ad esempio da qui si possono: gestire gli eventi, visualizzare quelli attivi, marcarli come conversioni, modificarli o generare eventi personalizzati basati su quelli esistenti; creare dimensioni e metriche personalizzate per adattare il sistema a esigenze specifiche; creare o modificare segmenti di pubblico, come ad esempio un segmento che includa gli utenti che hanno inviato un modulo di contatto entro un certo periodo di tempo.
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Collegamenti dei prodotti: è l’area in cui è possibile collegare Google Search Console, Google Ads e altri prodotti Google a GA4 per una gestione integrata.
In sintesi, la corretta configurazione di GA4 richiede la creazione di account e proprietà, l’inserimento del codice nel sito web, la configurazione di eventi personalizzati, la selezione degli eventi da identificare come “conversioni” e, se necessario, la definizione di dimensioni e metriche personalizzate. Per visualizzare i dati raccolti, si possono usare le sezioni Report o Explore, a seconda delle esigenze di analisi.
Google Search Console
Google Search Console è anch’esso uno strumento gratuito offerto da Google. Non funziona inserendo codice nel sito, ma registrando il nostro sito nello strumento.
Ci permette di effettuare alcune verifiche tecniche sullo stato di salute del sito e di monitorarne il posizionamento su Google. A differenza di GA4, non fornisce informazioni su tutto il traffico, ma solo sul traffico organico (gratuito, naturale) da Google, e in particolare rivela come si posiziona il nostro sito nel motore di ricerca.
Come registrare il sito: https://support.google.com/webmasters/answer/34592?hl=it
Una delle sezioni più importanti per analizzare il posizionamento su Google è “Rendimento”.
In questa sezione possiamo ottenere informazioni preziose sulle parole chiave (query, ricerche) che hanno generato traffico organico verso il nostro sito web durante un determinato periodo di tempo.
Per impostazione predefinita, Google Search Console (GSC) ci fornisce i dati degli ultimi tre mesi, ma possiamo selezionare qualsiasi intervallo, fino a un massimo di 16 mesi.
Questi dati si riferiscono esclusivamente alle visite provenienti appunto dalle ricerche organiche su Google, escludendo le visite frutto degli annunci a pagamento.
I dati disponibili in questa sezione includono:
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Impressioni: il numero di volte in cui il nostro sito è apparso nei risultati di Google per una determinata parola chiave o pagina di destinazione, durante il periodo selezionato.
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Clic: il numero di volte in cui qualcuno ha cliccato sul nostro risultato.
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CTR (Click-Through Rate): il rapporto tra clic e impressioni, che ci indica l’efficacia del nostro risultato nel generare clic.
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Posizione media: la posizione media occupata nei risultati di ricerca durante il periodo analizzato.
Possiamo anche applicare filtri alle query per ottenere dati più specifici. Ad esempio, possiamo filtrare:
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query che non contengono il nome del nostro brand
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query che contengono una determinata parola chiave
Inoltre, possiamo esplorare le Pagine di destinazione per capire quali sono le più rilevanti su cui atterrano gli utenti da Google, in un determinato periodo (es. ultimi tre mesi). Queste pagine possono essere analizzate in generale o in relazione a un gruppo specifico di query, se abbiamo applicato un filtro.
È anche possibile filtrare le pagine di destinazione, per esempio:
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pagine le cui URL contengono una parola chiave (es. “/blog/”)
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pagine le cui URL non contengono una determinata parola chiave
Possiamo anche analizzare quali query specifiche hanno portato gli utenti su queste pagine filtrate. Ciò fornisce informazioni preziose sulla relazione tra parole chiave e pagine di atterraggio del nostro sito web.
Una dashboard pronta all’uso
Per maggiore comodità, ho creato una dashboard in cui sono raccolti i principali dati forniti da questi due strumenti in un unico luogo: https://lookerstudio.google.com/reporting/0e5542f3-0a9b-4953-a94e-2d78f50ce174
Ho realizzato questo pannello con Looker Studio, un programma gratuito di Google per l’analisi e la visualizzazione dei dati.
Il cruscotto è popolato con dati di esempio. Per sostituire i dati di esempio con quelli del nostro sito, dobbiamo usare i menu a tendina in alto a destra.
Vedremo due menu a tendina, a destra subito sotto il calendario: quello di Google Search Console e, a sinistra, quello di Google Analytics 4. Aprendo ogni menu a tendina, vedremo gli account GSC e GA4 rispettivamente, associati all’account Google con cui abbiamo effettuato l’accesso.
I requisiti perché questo funzioni sono:
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aver installato GA4 sul nostro sito e risultare amministratori con un nostro account Google
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aver registrato il sito in GSC con lo stesso account Google
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aver effettuato il login con quell’account nel momento in cui visualizziamo la dashboard
Come analizzare il traffico
Il cruscotto (dashboard) è composto da cinque pagine. L’obiettivo è scoprire la quantità e la qualità del traffico che riceviamo dal Paese verso cui vogliamo dirigerci (ad esempio, la Germania).
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Quantità significa, in poche parole, verificare quante persone si sono collegate al nostro sito da quel Paese, in un determinato periodo, ad esempio negli ultimi tre mesi.
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Qualità significa invece capire se si tratta di traffico di persone realmente interessate ai nostri servizi o prodotti, e che compiono azioni rilevanti (es. acquisti, richieste di preventivo). Possiamo anche valutare l’interesse osservando quali pagine visitano o con quali parole chiave arrivano da Google.
La prima cosa da fare per usare il cruscotto, dopo aver sostituito i dati di esempio con quelli del nostro sito, è scegliere il Paese da analizzare nel menu a tendina in alto a destra.
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Pagina 1: dati generali su visite e conversioni (acquisti, clic su link affiliati, richieste di preventivo)
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Pagina 2: dati dettagliati sugli utenti
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Pagina 3: come gli utenti sono arrivati al sito (Google, LinkedIn, altri siti)
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Pagina 4: comportamento degli utenti (pagine più lette, ricerche interne)
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Pagina 5: solo traffico da Google; vediamo con quali parole chiave ci trovano e su quali pagine atterrano. In questa pagina, dobbiamo selezionare di nuovo il Paese, usando il campo di ricerca al centro.
Un’alternativa rapida
Se l’uso di questo cruscotto ci sembra troppo complesso al momento, possiamo optare per questo cruscotto semplificato come alternativa https://lookerstudio.google.com/reporting/13ef82e9-6a05-4acf-b662-752706b218cd
Questo ci fornisce una visione rapida dei diversi Paesi da cui il nostro sito riceve traffico, con anche alcune informazioni su città e regioni.