
Lo spargimento della libertà è un concetto intorno a cui rifletto da tempo e c’entra molto con la vita tutta, ma pure con il lavoro.
Spargere la libertà significa liberarsi, aiutando al tempo stesso gli altri a essere più liberi e sviluppare il proprio potenziale.
A me questa cosa in teoria dovrebbe costare molto: ho la dipendenza affettiva e l’attaccamento ansioso, vorrei sempre vicine le persone per tutta la vita e a volte ho paura di perderle.
Ciononostante, negli anni credo di aver sparso parecchia libertà, perché pur considerando i fatti appena citati, tra le cose che mi rendono più felici c’è vedere le persone crescere e avere una vita migliore.
La libertà si sparge in diversi modi. I principali sono delegare, incoraggiare e non controllare.
Delegare significa chiedere alle persone di fare le cose al posto nostro, ogni volta che vediamo un certo talento oppure semplicemente perché quando crediamo che le cose da fare siano troppe per noi. Appendimi tu il quadro, perché hai un occhio preciso. Magari la persona ancora non sapeva di avere quell’occhio preciso, ma possiamo immaginare che effetto abbia questa frase, come la persona si senta adeguata e motivata. Oppure: ti spiego con cosa dobbiamo allestire lo shop, così poi puoi farlo da solo, aggiungendo il tuo talento per gli allestimenti scenografici. In sostanza la chiave sta nel dire cosa fare ma non come farlo, oppure spiegare una volta sola come lo faresti tu, senza però lasciare intendere che sia l’unico modo possibile.
Incoraggiare è ancora più semplice, ma pure raro. Sono sicura che puoi provare quel concorso, sei così bravo. Com’era bello il tuo post su Instagram, che parole precise avevi scelto. Incoraggiare per le cose ancora da fare, dimostrando che crediamo pienamente nel potenziale della persona, e fare i complimenti per le cose già fatte. Più siamo precisi, più avremo effetto.
Non controllare potrebbe essere la cosa più difficile. Aiutiamoci trovandoci cose da fare, tipo leggere o andare a una festa, così evitiamo di perdere il nostro tempo controllando passo passo il lavoro degli altri. Se viene qualcuno a pulirci casa, andiamoci a fare una passeggiata. Pensiamo veramente che inseguire la persona nelle varie stanze la aiuterà a pulire meglio?
Una storia di teatro
Una mia amica di Berlino mi ha raccontato una storia bellissima avvenuta nel suo paese di origine, il Pakistan.
Durante gli anni Ottanta, a causa a grandi linee della guerra afgano-sovietica, la democrazia nel paese era stata soppressa dagli Stati Uniti, che avevano instaurato un governo fantoccio conservatore, molto religioso. Così il teatro e le altre arti erano regredite e si era diffuso una sorta di teatro erotico soft per soli uomini, attraverso il quale alcuni artisti avevano potuto riciclarsi. La comunità artistica però voleva fare anche altre cose, continuare a esprimersi e cambiare la società. Un modo che aveva trovato era quello di portare i laboratori di teatro nelle università.
Nel frattempo era arrivato il 2005 circa e la mia amica era all’università a Lahore. Là ha incontrato appunto un gruppo di attivisti che diffondeva libertà e idee progressiste attraverso laboratori di teatro nelle università, la seconda generazione del movimento degli anni Ottanta. La sua vita era cambiata, perché aveva trovato una comunità e una cosa che le piaceva molto fare.
Così spargere la libertà significa anche aiutare le persone a lavorare con gli altri, a sviluppare relazioni e comunità. Su questa e altre storie si può leggere il libro The Playful Revolution. Theater and Liberation in Asia, di Eugène Van Erven, studioso olandese. Me l’ha regalato la mia amica per Natale.
La libertà si sparge infine, mi viene in mente, con l’esempio, facendo vedere che un‘altra vita è possibile.