
La newsletter è uno dei più vecchi strumenti di web marketing.
La versatilità ed i molti vantaggi (rapidità di invio, facilità di reperimento dei destinatari, tracciabilità, ecc.) che questo mezzo offre furono chiarissimi fin dall’inizio.
La newsletter diventò così uno strumento che tutti iniziarono ad usare, intasando le caselle di posta spam senza ritegno.
La newsletter rimase allora sepolta dallo spam, e nessuno si ricordava più cosa fosse.
Ad un certo punto però i filtri anti-spam si sono affilati, cancellarsi dalle newsletter è diventato più semplice e le nostre caselle di posta sono tornate normali.
Così, la newsletter ha ritrovato smalto.
Questo è avvenuto, io direi, negli ultimi due anni (date appunto un’occhiata a questa infografica di Flowtown del 2010).
Una newsletter però per avere senso dev’essere utile, bellina, realmente informativa.
A questo proposito rimando al dettagliato e utilissimo quaderno del Mestiere di scrivere, e alle note sul mio sito, un po’ più brevi.
C’è una newsletter in particolare però di cui voglio parlare, quella dell’istituto dove studio tedesco: è lei che ha ispirato le note che ho messo sul sito, perchè è speciale.
Beh, innanzitutto è normale che studi tedesco, perché faccio parte della mia generazione, e noi di questa generazione siamo sempre sul punto di trasferirci a Berlino, il nostro altrove per eccellenza.
Se non sapete di cosa stia parlando, pensate ad esempio ad Italy – Love it or Leave it, un docu-film in cui i protagonisti girano l’Italia per decidere se restare o trasferirsi a Berlino.
Quando uno della mia generazione non sa esattamente cosa fare, pensa sempre di trasferirsi a Berlino.
A parte questa digressione, torniamo alla newsletter del mio istituto tedesco.
Questa newsletter è una vera e propria unità didattica. Infatti, presenta un testo a tema con le attività culturali della settimana corredato da un glossario, e già questo basterebbe.
In più, propone una micro-lezione di grammatica, una Grammatikpille, spesso colorata e bella da vedere.
Ma più precisamente, perché questa newsletter è così piacevole da ricevere?
Innanzitutto, perché è pertinente: dà informazioni coerenti con la propria attività (e quindi appetibili per il target di clienti da fidelizzare e possibili futuri clienti a cui mira) e quindi parla di quello che sa, non di cose a caso tanto per allungare il brodo.
Poi, è generosa: non ha paura di diffondere gratuitamente una parte del prodotto che vende (la conoscenza del tedesco) a pagamento, perché è lungimirante abbastanza per capire che non è per le Grammatikpillen che la gente imparerà il tedesco e non andrà più all’istituto.
E inoltre sa che la newsletter non è strettamente legata alla vendita dei suoi servizi, ma la invia lo stesso, sapendo che genererà un passaparola positivo.
Invece di pubblicare una newsletter pronta per essere cestinata, piena di “offerte” per acquistare corsi o roba simile, realizza un prodotto raffinato, che non invoglia a comprare niente in modo diretto, ma fa venire voglia di studiare il tedesco (beh, almeno a me ^___^).
E qui arriviamo alla terza caratteristica, che si affianca a generosità e pertinenza, la qualità.
Questa newsletter fornisce un contenuto di qualità, originale e realmente utile.
Non notizie a caso non controllate, ma vere informazioni, spiegazioni, piccole rielaborazioni uniche del sapere umano, che il destinatario non può trovare altrove (non ordinate concettualmente in quel modo, almeno).
Pillole di sapere compresso e selezionato, piccole lezioni che mettono ordine nella quantità d’informazioni esistenti e che il lettore si ritrova sul pc, pronte per essere usate.
Tutte le newsletter dovrebbero sforzarsi di essere così secondo me, ciascuna nel proprio campo, anche se apparentemente scegliere le competenze da trasmettere non è sempre facile come quando si gestisce una scuola di lingua.
Also studieren wir Deutsch, so dass wir nach Berlin fahren können, um als deutsche copy zu arbeiten 🙂
Chissà se ho scritto bene O___o
Bis bald!