
Negli e-book mi sono imbattuta per caso.
Lo scorso maggio per lavoro dovevo leggere e analizzare un best-seller americano e avevo bisogno sia delle versione originale che di quella tradotta in italiano.
Mi sembrava folle dover acquistare due libri di carta e in biblioteca le copie erano impossibili da reperire, perché già prenotate da tempo.
Allora ho iniziato a pensare agli e-book.
Era da un po’ che vedevo i lettori di e-book in giro, ma mi sembravano sempre qualcosa di strano, anche perché non mi capacitavo del fatto che non stancassero gli occhi.
Per essere una copy 3.0 ero piuttosto in ritardo – lo so – ma ero già sempre incollata ad uno smartphone che mi stava togliendo la vista e stupidamente pensavo che l’e-book reader avesse molto in comune con questo.
Ciononostante, ero già entrata in contatto con i libri in formato elettronico grazie a Google Books, senza il quale forse non avrei potuto neanche scrivere la tesi.
Avevo già capito quindi l’importanza di avere informazioni digitalizzate accessibili per approfondire gli angoli oscuri di una ricerca, ma il lettore di e-book mi sembrava un’altra cosa.
Comunque alla fine, dopo un paio di giorni di ricerche e valutazioni, ho ordinato un Kindle classico su Amazon e il giorno dopo mi è arrivato a casa.
All’inizio ero perplessa: istintivamente toccavo di continuo lo schermo, anche se sapevo benissimo che non era un dispositivo touch.
Mi sembrava un oggetto vecchio, un po’ strano. Più che un tablet mi ricordava il My Magic Diary e altri oggetti proto-tecnologici di quando ero bambina.
Dopo poche ore però mi sono ritrovata felice a ordinare estratti di libri a caso. Mi sono innamorata del mio Kindle e la mia vita è cambiata.
Leggo di più, in più lingue, e meglio.
Ho ripensato a tutti i libri della mia vita.
I libri che trovavo da bambina a casa dei miei a Brindisi.
Quelli che sceglievo nello spazio ragazzi di una cartolibreria ancora di Brindisi, soprattutto all’inizio dell’estate.
I romanzi sudamericani trovati nel salotto di mio padre che leggevo in quantità durante le estati andaluse.
I classici della collana 100 pagine 1000 lire di Newton che mia madre comprava in edicola e di cui mi rimpinzavo.
I libri della mia libreria di Firenze di adesso, che mi ha sempre creato casini nei traslochi.
E poi i libri delle biblioteche: le decine di romanzi presi in prestito a Bologna in Sala Borsa, i centinaia di volumi tra saggi, manuali e strane fonti per la storia contemporanea che ho letto nella sala superiore della Biblioteca Nazionale di Firenze.
La maggior parte dei libri che avevo letto e amato in realtà non erano certo ancora con me, né li avevo comprati e conservati con cura. Li avevo trovati per caso – girando per librerie altrui in pomeriggi assolati o inseguendo febbrilmente le note di qualche articolo accademico – ed erano rimasti nel mio cuore.
Con l’oggetto libro non avevo mai avuto, insomma, un rapporto feticista.
Inoltre, tra biblioteche civiche di Bologna e Biblioteca Nazionale di Firenze mi ero straviziata: ero abituata ad avere qualsiasi libro italiano volessi in pochi minuti, non importava quando fosse stato stampato e quante copie fossero state distribuite in partenza.
Questo giochino mi rendeva quasi incomprensibile la rubrica Caccia al libro di Radio 3 Fahrenheit, per quanto l’avessi sempre comunque amata.
Tutti i libri che desideravo erano presto miei, nel senso che potevo leggerli.
Quello che mi interessava non era possederli infatti, ma leggerli.
Quanto ho smesso di andare in biblioteca mi sono sentita presto sola: ci voleva un po’ per avere i libri. Li ordinavo su Amazon, ma non era lo stesso.
Mi mancava l’immediatezza tra il bisogno del libro e la sua materializzazione.
Con l’e-book questa immediatezza è tornata, magicamente.
Sulle librerie online non trovo tutti i libri della Biblioteca Nazionale di Firenze è chiaro, ma con un clic scarico qualsiasi classico che mi venga in mente – spesso gratuitamente o per cifre irrisorie – e ordino in tempo reale l’estratto gratuito dei libri che mi incuriosiscono.
Sento parlare di un libro alla radio, leggo una recensione da qualche parte, spulcio le note di un e-book e in meno di un minuto un campione gratuito dell’opera arriva sul mio Kindle.
E con un clic posso ordinare anche i libri nelle altre lingue, cosa che non era possibile neanche in biblioteca. E il dizionario installato mi permette di non dover più fare un cerchio intorno alle parole che non conosco per poi cercarle dopo su un altro volume!
Non rimpiango l’odore della carta – che in fondo è arrivata solo dopo le tavolette d’argilla e i rotoli di pergamena – perché gli e-book hanno anche tanti altri vantaggi.
Provo a elencarli, in ordine sparso, riprendendo anche quelli già menzionati fin ora:
- i libri arrivano da me in meno di un minuto
- posso ottenere velocemente libri in tutte le lingue che riesco a leggere
- ho ottimi dizionari monolingua incorporati nell’e-reader
- posso tenere l’e-reader con una mano sola
- posso inviare i libri agli amici sparsi per il mondo
- posso leggere un libro contemporaneamente ad amici e parenti
- posso portare in giro per la città o in viaggio l’e-reader stracolmo di libri, senza spaccarmi la schiena
- l’e-reader non stanca gli occhi, davvero
- non mi distraggo come al mio solito, saltando le pagine qua e là e andando avanti e indietro, ma leggo tutto il libro concentrata e felice
- l’e-reader è un oggetto rassicurante per me che sono nata negli anni Ottanta, perché ricorda i rudimentali videogiochi di quel tempo
- posso leggere i classici gratuitamente
- gli e-book costano (quasi sempre) meno della rispettiva edizione cartacea
- posso cercare le parole dentro al testo
- posso leggere i miei e-book anche sul computer
- se avessi il Kindle Paperwhite o un lettore simile potrei leggere persino al buio, come non ho mai potuto fare
- se anche perdessi il mio Kindle, gran parte dei libri e degli appunti che ho sono aggiornati in tempo reale con il mio account Amazon
- posso leggere gratuitamente gli estratti dei libri, provando e spulciando senza ritegno i cataloghi di tutto il mondo
- sgravati da stampa, resi e magazzino gli editori sono liberi di concentrarsi sui contenuti.
Insomma, sono tornata a leggere felicemente un libro al giorno – se in italiano – come da bambina.
Gli e-book sono qualcosa che avevo sempre desiderato senza saperlo e che si adattano perfettamente agli strani ritmi e alle esigenze folli della mia vita, che è poi quella tipica della mia generazione, quella descritta in The Precariat, un fantastico saggio che grazie all’e-reader ho letto al volo in lingua originale 😉
Naturalmente però, appena arrivato il Kindle, ho anche scaricato il software open-source Calibre che mi permette di convertire i libri in formato proprietario Amazon in ePub (il formato standard per i libri elettronici) e viceversa.
E poi mi sono tanto entusiasmata che, assieme ad Irene, ho anche imparato a farli, gli e-book…
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Ciao, ho trovato questo articolo cercando validi motivi per acquistare un e-reader.
Ma se uno ha un testo scientifico pieno di grafici e tabelle colorate non ha difficoltà quando passa da carta a ebook che é monocromatico?
Ciao Alfredo, in questo caso è meglio utilizzare un tablet secondo me!