
Oggi per me è un giorno divertente, per due motivi.
Uno, lancio il sito nuovo. Beh, guardatelo: è molto bellino e ci ho lavorato a lungo, con Simone e un sacco di altra gente.
Rifare il sito è stata l’occasione per rivedere tutta la mia offerta (servizi e target, posizionamento, brand, e tutte queste cose simpatiche), come spesso accade. Il sito per come lo intendo io, non sito vetrina ma sito aperto sul mondo a conquistare clienti con caterve di contenuti, ti obbliga a fare tutto questo.
Può sembrare faticoso, e un po’ lo è, ma il trucco sta nel lavorare con una squadra che ti sostiene e ti illumina il cammino, vedendo meglio di te alcune cose e aiutandoti concretamente a farne altre.
Dopo però (e anche durante il cammino) è una sensazione bellissima: vi consiglio quindi vivamente di rifare il sito se ne avete uno e di approfittarne per rivedere tutta la vostra attività, tagliare rami secchi e inventare cose nuove.
Quella volta che ho scoperto C+B
Ora però non mi dilungo sul sito perché voglio parlare dell’altra cosa bellissima che accade oggi: C+B, la casa più bottega delle imprenditrici creative, compie 2 anni.
Mi ricordo quando l’ho scoperta per caso, una sera di novembre del 2013, seduta sul divano con il mio tablet. Non so come ci sono arrivata, ma me ne sono innamorata subito. Ricordo che passavo continuamente dal sito di Francesca a quello di Gioia a quello di Enrica a quello di Barbara e mi entusiasmavo.
Credo di aver scritto alla redazione quella settimana stessa, per proporre un articolo sulla SEO che avevo scritto apposta, tanto che mi ero fissata.
Poi sono iniziati i primi articoli, poi ho fatto un po’ di pausa, poi sono entrata in redazione, poi ci siamo conosciute dal vivo e insomma tante cose belle a profusione.
A quel tempo avevo aperto partita IVA da meno di un anno e costruivo questa professione già da un paio d’anni. Già ero molto determinata, felice di essere in proprio e avevo incontrato pure la mia cliente ideale, ma era diverso.
Con C+B uno non è più solo! Ha una comunità tutt’intorno.
Ha un sacco di professionisti con cui fare cose. Ha decine di persone con i suoi stessi orari con cui chattare su Facebook e dire cose stupide. Ha centomila corsi bellissimi da seguire e libri da leggere. Ha amici e colleghi sparsi in ogni città. Se gli serve, trova in un attimo una fantastica naturopata o una coordinatrice di traslochi. È sempre spinto a migliorarsi e apprende tutto il tempo. Ha dei concorrenti che gli sono da stimolo invece di fargli venire quel mal di pancia gratuito.
Infatti, la curva professionale di tutti noi cresce rapidamente in ogni senso, in modo esponenziale (credo che davvero difficilmente qualcuno possa crescere a questa velocità senza una comunità).
Io in realtà sola non ero lo stesso, perché ho sempre preso questo solitario freelancing in modo comunitario. Infatti ho pure una comunità lavorativa intorno fatta di amici e colleghi, di vecchia data o incontrati lungo il percorso, che non c’entrano con C+B, ma C+B è talmente forte che coinvolge anche loro, in mille modi diversi, anche se sono maschi per esempio.
Perché C+B è una comunità femminile ma apertissima al mondo: di per sé possono lasciare perplesse le comunità divise per genere eccetera, ma in realtà posso dire in tutta onestà che per C+B il fatto di essere una comunità femminile non è mai un limite ma solo una forza, perché si rivolge ad una comunità con un po’ di problemi e punti di forza peculiari in questo contesto e momento storico, ma senza essere mai escludente.
C+B è proprio bella: grazie Francesca per averla creata, grazie lettori per leggerci, grazie redattrici per essere così brave e brillanti.
Ah, ultima cosa. Un’altra cosa bella è che con C+B uno crede di vivere a Torino e si abitua all’accento confondendolo per il giusto accento standard che uno dovrebbe avere. Aspetta, possiamo dire che è una cosa bella? :O
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Bel post. Trasuda entusiasmo e tanto altro. Vi seguo con tanto piacere, è bello farsi contagiare da voi. Complimenti, ora vado a guardare il sito 🙂
Roby